Da Scala Santa Caterina a Ravello per il Monte Cerreto

Scala Santa Caterina (450 m) – Santa Maria dei Monti (1039 m) – Monte Cerreto (1316 m) – Ravello (350 m)

Tipo: traversata Impegno:molto alto Difficoltà:E Durata: 09h00 Lunghezza: 17.3Km Salita: 1074

L’itinerario è una traversata che consente di fare visita alla Vetta del Monte Cerreto che, con i suoi 1316 m, è la seconda per altezza dei Monti Lattari.
Da questa si possono ammirare panorami molto ampi su buona parte della Costa d’Amalfi, sul Golfo di Salerno e su quello di Napoli.
Il trek quindi ha contenuti principalmente paesaggistici.
Non mancano tuttavia quelli naturalistici e storici.
La salita, infatti avviene per montagne ricche di vegetazione, dominate dalla presenza di boschi di castagno, sia da frutto che selvatico.
Questo legno, particolarmente pregiato, ha da sempre costituito la merce di primo scambio degli amalfitani con i popoli d’oriente, contribuendo così in modo decisivo allo sviluppo dei traffici commerciali della Repubblica Marinara di Amalfi.
Inoltre, lo stesso è ancora largamente usato per la realizzazione dei pergolati che si trovano ovunque in Costiera Amalfitana, a sostegno di viti e limoneti.
Il trek è adatto solo a persone ben allenate, abituate ad affrontare dislivelli di 1000m ed a camminare su scale.
Non presenta invece particolari difficoltà tecniche, perché corre su sentieri abbastanza larghi ed evidenti.
Le uniche difficoltà derivano dalla mancanza di segnaletica CAI, presente solo a tratti.
E’ perciò fondamentale avere una mappa ufficiale del CAI (acquistabile on line sul sito www.caimontilattari.it) e gli altri strumenti di orientamento, tra i quali, possibilmente, anche un GPS.
La traccia è scaricabile gratuitamente da questo sito, previa registrazione.
L’itinerario corre integralmente su sentieri CAI, e, precisamente, sui sentieri 353, 351, 300 seconda parte e 315.
Durante tutto il percorso non si trovano punti acqua e/o di ristoro. Solo nel punto di inizio (Chiesa Santa Caterina) vi è una fontana pubblica dove si possono riempire le borracce.
In realtà, lungo l’itinerario, a Santa Maria dei Monti (1039 m), vi è un ottimo rifugio dove sarebbe anche possibile mangiare e dormire (Rifugio di Santa Maria dei Monti). Questo, però, non è sempre aperto.
Se interessati a fruirne, bisogna contattare preventivamente il proprietario.
L’itinerario inizia a Scala Santa Caterina, una frazione alta di Scala, dove è possibile arrivare in auto o con i bus della Sita Sud Trasporti in partenza da Amalfi centro.
Da notare che non tutti i bus diretti a Scala raggiungono anche le frazioni alte di San Pietro e Santa Caterina.
Se si usa l’auto privata, il parcheggio è a pagamento, nelle strisce blu, lungo la strada.
Il ticket va fatto utilizzando le casse automatiche, che però non sono molto frequenti e non erogano resto.
Alcuni posti liberi si trovano circa 400 m dopo la chiesa, sulla destra. Non ci sono strisce bianche ma nemmeno divieti di sosta.
La prima parte dell’itinerario corre lungo il sentiero CAI 353.
Il punto d’inizio è il Piazzale della Chiesa di Santa Caterina (m 450), dal quale bisogna intraprende la scalinata in leggera discesa in direzione ovest.
Detta scala consente l’attraversamento del vallone senza percorrere la carrabile, che si incontra nuovamente in risalita, dopo circa 400 metri.
Ultimata la scalinata fino alla sovrastante carrabile ed attraversata quest’ultima, bisogna intraprendere la successiva stradina asfaltata sulla sinistra che, dopo circa 200 metri, raggiunge l’innesto della scalinata (munita di rampe carrabili) per Santa Maria dei Monti, alla sua sinistra.
Si prosegue lungo questa scalinata, che va percorsa tutta fino a quota 1039 m, dove, dopo circa 2h dall’inizio del trek, si incontra l’altopiano di Santa Maria dei Monti, riconoscibile per la presenza della statua della madonna e dell’omonimo rifugio, raggiungibile proseguendo per circa 300 m in direzione nord-ovest.
Dal piazzale antistante detto rifugio si intraprende il sentiero 351, che consente di raggiungere in circa 1 ora l’Alta Via dei Monti Lattari (mt. 1158).
In questo tratto il sentiero CAI diventa di difficile individuazione per la totale mancanza di segnaletica e per la presenza di molteplici alternative.
Perciò sarà necessario aiutarsi con gli strumenti di orientamento in montagna (mappa, bussola ed altimetro).
Per l’esattezza il Sentiero 351 proviene da ovest (ossia dal retro del Rifugio) e taglia il piazzale antistante il Rifugio in direzione nord-est, fino a raggiungere la cresta che corre lateralmente all’altopiano, lungo la quale prosegue poi in direzione nord-ovest.
Bisogna quindi percorrere il Sentiero 351 seguendo dette direzioni.
Nei periodi primaverile ed estivo il tutto è ulteriormente complicato dal fatto che la zona è completamente ricoperta da felci ed è perciò ancora più necessaria un’ottima capacità di orientamento.
Il Sentiero 351 non segue sempre la cresta ma, da quota 1090 circa, si mantiene alla sua sinistra, fino ad innestarsi sulla strada forestale che circuisce la vetta del Monte Candelitto fino all’intersezione con il sentiero 300.
Raggiunto il sentiero 300 (Alta Via dei Monti Lattari), bisogna percorrerlo in direzione nord (Corpo di Cava) per circa 1h30min, fino a raggiungere la Vetta del Monte Cerreto (1316 m).
E questo il posto ideale per fare una sosta panino, così da potersi godere più a lungo degli straordinari ponorami offerti da questa vetta che, come già detto, è la seconda per altezza dei Monti Lattari.
Terminata la sosta, bisogna tornare indietro per circa 1,5km.
Non mancano altre discese dalla vetta, ma sono tutte di difficoltà EE.
Per restare in difficoltà E bisogna necessariamente discenderla lungo il medesimo pendio utilizzato per la salita.
Percorso detta distanza (1,5km), si incontra sulla sinistra, a quota 1090 m, la deviazione per il sentiero 315.
Bisogna intraprenderlo e proseguire lungo lo stesso fino al centro di Ravello, dove si arriva in circa 3h.
Il trek termina a Ravello.
Da Ravello, si può raggiungere nuovamente Scala con i bus del trasporto pubblico.
Molto frequenti sono anche i bus per Amalfi.

In corso di stesura. Mi scuso per l’inconveniente.

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