Da Scala Santa Caterina per Santa Maria dei Monti, il Monte Candelitto, il Belvedere Mustaculo ed il Castello di Scala

Scala Santa Caterina (450 m) – Santa Maria dei Monti (1039 m) – Monte Candelitto (1201 m) – Monte Rotondo (1023 m) – Belvedere Mustaculo (1005 m) – Ruderi del Castello (850 m) – Punta delle Castagne (710 m) – Scala Santa Caterina (450 m)

Tipo: anello Impegno:alto Difficoltà:EE Durata: 07h30 Lunghezza: 12.0Km Salita: 900

L’itinerario è un anello che consente di fare visita alle montagne sopra Scala, particolarmente panoramiche e ricche di boschi di castagno.
Queste montagne custodiscono diverse testimonianze della storia dell’Antica Repubblica Marinara di Amalfi, essendo completamente innervate di scalinate in pietra che le percorrono in lungo ed in largo e che nel Medioevo erano utili, tra l’altro, a raggiungere le sue fortezze di vetta, una delle quali era il Castello di Scala.
Di queste fortificazioni, purtroppo, non è rimasto quasi nulla, ma l’itinerario è certamente tra quelli che più aiutano a capire come era organizzato difensivamente il territorio.
Il trek è adatto solo ad escursionisti ben allenati ed esperti.
Oltre a presentare dislivelli rilevanti, infatti, in alcuni tratti, corre su tracce di sentiero poco evidenti e lungo cenge esposte, che richiedono passo fermo, nessun problema di vertigini ed un’ottima capacità di orientamento.
Altra difficoltà è la mancanza di segnaletica CAI.
E’ perciò fondamentale avere una mappa ufficiale del CAI (acquistabile on line sul sito www.caimontilattari.it) e gli altri strumenti di orientamento, tra i quali, possibilmente, anche un GPS.
La traccia è scaricabile gratuitamente da questo sito, previa registrazione.
L’itinerario corre quasi integralmente su sentieri CAI, e, precisamente, sui sentieri 353, 351, 300 seconda parte, 301, 351a.
Tuttavia, in alcuni punti, se ne discosta per raggiungere punti più panoramici o per altre esigenze, come di seguito meglio precisato.
Durante tutto il percorso non si trovano punti acqua e/o di ristoro. Solo nel punto di inizio (Chiesa Santa Caterina) vi è una fontana pubblica dove si possono riempire le borracce.
In realtà, lungo l’itinerario, a Santa Maria dei Monti (1039 m) vi è anche un ottimo rifugio, dove è possibile mangiare e dormire (Rifugio di Santa Maria dei Monti). Questo, però, non è sempre aperto.
Se interessati a fruirne, bisogna contattare preventivamente il proprietario.
L’itinerario inizia a Scala Santa Caterina, una frazione alta di Scala, dove è possibile arrivare in auto o con i bus della Sita Sud Trasporti in partenza da Amalfi centro.
Da notare che non tutti i bus diretti a Scala raggiungono anche le frazioni alte di San Pietro e Santa Caterina.
Se si usa l’auto privata, il parcheggio è a pagamento, nelle strisce blu, lungo la strada.
Il ticket va fatto utilizzando le casse automatiche, che però non sono molto frequenti e non erogano resto.
Alcuni posti liberi si trovano circa 400 m dopo la chiesa, sulla destra. Non ci sono strisce bianche ma nemmeno divieti di sosta.
La prima parte dell’itinerario corre lungo il sentiero CAI 353.
Il punto d’inizio è il Piazzale della Chiesa di Santa Caterina (m 450), dal quale bisogna intraprende la scalinata in leggera discesa in direzione ovest.
Detta scala consente l’attraversamento del vallone senza percorrere la carrabile, che si incontra nuovamente in risalita, dopo circa 400 metri.
Ultimata la scalinata fino alla sovrastante carrabile ed attraversata quest’ultima, bisogna intraprendere la successiva stradina asfaltata sulla sinistra che, dopo circa 200 metri, raggiunge l’innesto della scalinata (munita di rampe carrabili) per Santa Maria dei Monti, alla sua sinistra.
Si prosegue lungo questa scalinata, che va percorsa tutta fino a quota 1039 m, dove, dopo circa 2h dall’inizio del trek, si incontra l’altopiano di Santa Maria dei Monti, riconoscibile per la presenza della statua della madonna e dell’omonimo rifugio, raggiungibile proseguendo per circa 300 m in direzione nord-ovest.
Dal piazzale antistante detto rifugio si intraprende il sentiero 351, che consente di raggiungere in circa 1 ora l’Alta Via dei Monti Lattari (mt. 1158).
In questo tratto il sentiero CAI diventa di difficile individuazione per la totale mancanza di segnaletica e per la presenza di molteplici alternative.
Perciò sarà necessario aiutarsi con gli strumenti di orientamento in montagna (mappa, bussola ed altimetro).
Per l’esattezza il Sentiero 351 proviene da ovest (ossia dal retro del Rifugio) e taglia il piazzale in direzione nord-est, fino a raggiungere la cresta che corre lateralmente all’altopiano, lungo la quale prosegue poi in direzione nord-ovest.
Bisogna quindi percorrere il Sentiero 351 seguendo dette direzioni.
Nei periodi primaverile ed estivo il tutto è ulteriormente complicato dal fatto che la zona è completamente ricoperta da felci ed è perciò ancora più necessaria un’ottima capacità di orientamento.
Il Sentiero 351 non segue sempre la cresta ma, da quota 1090 circa, si mantiene alla sua sinistra, fino ad innestarsi sulla strada forestale, comoda ma poco panoramica, che circuisce la vetta del Monte Candelitto fino all’intersezione con il sentiero 300.
Il nostro itinerario, invece, da quota 1090 m, prosegue lungo la cresta, distaccandosi perciò dal sentiero CAI 351 e percorrendone uno diverso, non CAI, che raggiunge prima, a quota 1138 m, la lapide commemorativa della sciagura aerea che il 17.11.1947 colpì l’aviazione militare svedese, con 25 soldati morti nell’incidente, e poi la pianeggiante vetta del Monte Candelitto (1201 m), dalla quale si possono ammirare panorami che si estendono fino al Vesuvio ed al Golfo di Napoli.
Dalla vetta, bisogna scendere lungo il lato ad ovest fino ad intercettare nuovamente il sentiero 351 e, cioè, la sottostante strada forestale.
Da questo punto, bisogna solo proseguire lungo detta strada in direzione nord-ovest fino a raggiungere l’incrocio con il sentiero 300, a quota 1158 m.
Raggiunto il sentiero 300 (Alta Via dei Monti Lattari), bisogna percorrerlo per circa 1 km con direzione Punta Campanella (sud) fino alla successiva intersezione con il Sentiero 301, in località Monte Rotondo (1023 m).
Da questo punto, bisogna percorrere detto Sentiero 301 in direzione Santa Maria dei Monti (inizialmente nord-est, e, dopo alcune centinaia di metri, sud-est) per circa 1 h, fino al Belvedere Mustaculo (1005 m), che si raggiunge camminando lungo la recinzione che delimita la Valle delle Ferriere.
Detto Belvedere è senza dubbio il luogo ideale per una sosta panino.
Dallo stesso si possono infatti ammirare panorami unici su Amalfi, Ravello e l’intera Valla delle Ferriere di Amalfi-Scala.
Terminata la visita del Belvedere, bisogna affrontare la parte tecnicamente più complicata dell’itinerario, che è quella che lo rende di difficoltà EE.
Bisogna infatti proseguire in direzione sud, zigzagando lungo un pendio in discesa con forte pendenza e su fondo con prevalenza di sassi instabili, fino a raggiungere una cengia molto esposta, che si trova a quota 920 m circa, da percorrere orizzontalmente verso sinistra (est).
Il tracciato diventa a questo punto abbastanza evidente, ma bisogna fare tanta attenzione perché la zona è molto esposta e con panorami così spettacolari da poter creare qualche distrazione.
Percorsa detta cengia per circa 400 metri, si incontra una scalinata in discesa, lungo la quale bisogna proseguire fino a raggiungere il Ruderi del Castello di Scala (850 m).
Anche questo tratto è spettacolare.
Esso infatti, dopo un iniziale scalinata poco panoramica, all’altezza del rudere di un’antichissima torre di avvistamento (870 m), riprende la cresta passando su un’ulteriore cengia, più larga della precedente, ma egualmente esposta e spettacolare, che consente anche di guardare dal basso il tragitto precedentemente svolto.
La sensazione più frequente è di incredulità.
Si prosegue poi sempre in discesa, fino ad incrociare i Ruderi del muro di cinta del Castello di Scala (850 m), un’antica fortificazione dove gli amalfitani trovavano sicuro rifugio durante gli assedi più lunghi e minacciosi.
Oltrepassati detti ruderi, bisogna scendere lungo la sottostante pietraia cercando di mantenersi il più possibile sulla cresta di destra (ovest), fino a raggiungere quota 715 m, dove si trova l’incrocio con il Sentiero 351a.
Siamo a Punta delle Castagne, riconoscibile proprio per gli imponenti alberi di castagno ivi presenti.
L’itinerario prosegue lungo il sentiero 351a, da percorrere in direzione est.
Detto sentiero corre ad una quota costante ed ha una lunghezza di poche centinaia di metri.
Precisamente, termina all’incrocio con il Sentiero 351, costituito da una scalinata in discesa molto evidente, lungo la quale bisogna proseguire.
Bisogna restare su detta scalinata (sentiero 351) fino a quota 660 m, dove si incontra una scalinata sulla sinistra non percorsa da alcun sentiero CAI.
Il nostro itinerario prosegue lungo detta scalinata, che conduce nuovamente a Santa Caterina di Scala passando per stradine cittadine.
Tuttavia, chi non ha necessità di far rientro alla frazione Santa Caterina perché, ad esempio, non deve recuperare l’auto, può proseguire lungo il sentiero 351 fino al Borgo Pontone (300 mt), se non addirittura fino ad Atrani (5 m), così da portarsi in località meglio servite dai bus della Sita Sud Trasporti per il rientro a casa.

In fase di stesura. Mi scuso per l’inconveniente.

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